domenica 11 dicembre 2011

I tramonti reggini di "Ed è subito sera"


Non so se esista orizzonte più bello di quello reggino. Per quanto, direttamente e indirettamente, ne conosca di belli e, anche, di bellissimi, direi di no. Quell’insieme di acqua, cielo, terra, di liquidi arcobaleni e diamanti soffusi nell’aria, di antichi profumi e di silenziose musiche che sembrano far ponte tra la propria anima e l’Anima del Mondo. Che è negli occhi, della mente e del cuore, dei reggini. Di quelli (chiaramente) capaci di vedere. Per sempre. Dovunque siano. E non può, quell’orizzonte, non colpire profondamente chi a Reggio passa del tempo ed ha sguardo per respirare l’infinito. Anche se è siciliano e, per anni, ha già visto quello stesso Stretto dall’altra parte: al contrario.

Non ho nessuna prova, ma sono convinta che nel “trafitto da un raggio di sole” quasimodiano ci sia anche l’esperienza dei suoi anni reggini. E di questo ho scritto oggi su Zoom: http://www.zoomsud.it/index.php?option=com_content&view=article&id=25121:siete-sicuri-che-in-esubito-sera-non-ci-sia-anche-lesperienza-reggina-di-quasimodo&catid=74:commenti&Itemid=75

Contenta, anche, del fatto che proprio oggi, su Zoom, ci sia un bellissimo pezzo di Nadia Terranova, che ha
passato anni a vedere Reggio da Messina (cosa che a me è capitata solo negli anni dell’università): http://www.zoomsud.it/index.php?option=com_content&view=article&id=25144:dallaltra-parte-di-trinacria-guardare-la-calabria-e-il-mondo-da-messina&catid=74:commenti&Itemid=75

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