sabato 26 maggio 2012

Morante-Nisida-Roberto Dinacci 2012



Non so se Antonio Menna,  ancora pochi giorni fa, sapesse che i ragazzi del carcere minorile di Nisida, che partecipano da sempre alla giuria per la scelta del supervincitore del Morante, ne designano un Premio speciale, dedicato a Roberto Dinacci, un ragazzo dall’indimenticabile sorriso, che viveva la Politica, secondo il significato che le sarebbe proprio, come servizio alla comunità e che ha dedicato molte delle sue straordinarie doti di intelligenza e sensibilità ai ragazzi delle periferie più difficili del nostro territorio.

So, però che,  in quest’anno che tra l’altro ricorda il centenario della nascita di Elsa Morante, nessuno più di Antonio Menna avrebbe potuto ricevere questo simbolico riconoscimento. Perché il suo libro affronta con ironia ma senza compiacimenti – un’ironia che non vuole far sorridere, ma smuovere le coscienze – un tema molto importante: la particolare difficoltà di crescere, di realizzarsi, di creare nuova conoscenza e nuova ricchezza a Napoli, così come un po’ in tutto il Meridione, per quel maledetto intreccio di burocrazia e delinquenza che avrebbero impedito anche ad uno geniale come Steve Jobs di realizzare qui i suoi sogni.

Roberto Dinacci venne a Nisida proprio nell’ambito di un progetto per dotare le periferie più disagiate e lo stesso carcere minorile di nuove tecnologie informatiche attraverso cui aprire ai ragazzi nuove strade e migliori opportunità di futuro: un’ipotesi “politica” da lui vissuta come personale impegno morale, in cui investire, senza risparmio, energie,  passione, intelligenza, creatività.

A Nisida, Roberto si coinvolse pienamente nello sforzo globale  dell’Istituto per mettere i ragazzi e le ragazze in condizioni di sperimentarsi, finalmente, in esperienze positive  tali da allargare i loro orizzonti, lasciandoci anche l’esempio di un Fare Politica scevro di personalismi e teso alle esigenze del Bene comune, servizio, insieme, alle Istituzioni e ai più deboli, tanto che, nel suo nome, abbiamo poi realizzato, a Nisida, un Laboratorio di Politica, ovvero una possibilità di incontro tra i nostri ragazzi e personalità dei partiti, delle istituzioni, dell’economia, della cultura, dello spettacolo, sui temi della cittadinanza, della partecipazione e della legalità. Un laboratorio di Politica, quello che porta il nome di Roberto Dinacci, onorato quest’anno dalla presenza del Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, che ha voluto rispondere alle domande dei ragazzi e delle ragazze di Nisida.

Ed è anche con l’auspicio di una Buona Politica, che dia alle migliori energie meridionali e italiane la possibilità di riprendere la strada della crescita e  dello sviluppo, che sono particolarmente felice di consegnare ad Antonio Menna per il suo Se Steve Jobs fosse nato a Napoli, edito da Sperling & Kupfer il Morante- Nisida-Roberto Dinacci 2012.

Questo è quello che ho detto oggi, al Premio Morante Ragazzi, motivando la nostra scelta per il 2012


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