martedì 25 settembre 2012

Abbasso (certi) libri. W la BBC


 
Ho da pochi giorni iniziato un progetto (termine usato qui in maniera generica non nel burocratese scolastico), a cui, con diverse approssimazioni, penso da almeno un quarto di secolo.

Passo la mattinata, in classe, a far cogliere, ai ragazzi, come basta, talvolta, un “oh” , uno solo, a raccontare un intero mondo di emozioni.

Di pomeriggio, vado in una libreria, anzi nella libreria più importante della città. C’è la presentazione di un libro che – uscito da una ventina di giorni, avendo goduto dell’attenzione di uno la cui opinione è tenuta da conto da amici e nemici – è al centro di paginate pressoché entusiaste.

Sono disposta a farmi coinvolgere nello stupore condiviso del: oh, che bel libro, che libro nuovo, ecc. ecc. Ma la presentazione mi scorre addosso. Non che sia noiosa, è che proprio mi manca l’aria. Non ce la faccio più a reggere questa caterva di testi che, comunque ci girino intorno, sono monotematici.

In mancanza di capolavori – che in un secolo si contano sulle dita, mica ne possono uscire venti, trenta al giorno – mi basterebbero storie belle: fresche e vivaci: boccate d’aria buona.

E’ una fortuna che la Bbc continui a sceneggiare libri di tal fatta e una fortuna ancora maggiore che ci sia gente che li sottotitoli in italiano. Che bello ritrovare, di tanto in tanto, la compagnia di storie che con garbo, discrezione, intelligenza e sensibilità, sorreggono la fatica dei giorni.

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