giovedì 20 settembre 2012

La lezione di Athena Promachos



Quante cose si possono apprendere con una semplice passeggiata.
Non solo sulla riva del mare, tra gli alberi in frutto nelle campagne o, in montagna, tra i boschi; anche, semplicemente, in città. Talvolta, bastano pochi minuti a piedi.
 
Se andate a passeggiare su quella meraviglia che è il Lungomare Falcomatà, arrivando all’ex Arena dello Stretto, fermatevi un attimo davanti ad Athena Promachos.
 
Non che sia statua di bellezza assoluta, ma questa dea combattente posta a simbolica protezione della città, ha un particolare molto interessante: non guarda verso il mare.
 
Chi l’ha fatta mettere così* pensava – come pensano tanti altri, basti ricordare i versi di Kavafis In Ciclopi e Lestrigoni, no certo,/né nell'irato Nettuno incapperai/se non li porti dentro/se l'anima non te li mette contro – che i nemici veri vengono, sempre, da dentro e che è dentro che bisogna trovare le energie giuste per combattere e ri-prendere costantemente la via del bene.
 
Le lezioni non piacciono più quasi a nessuno. A scuola, maestri e professori fanno ormai una gran fatica a farsi ascoltare. Chissà se va meglio alle statue delle dee.
 
 
 
*L'ha fatta disporre così il più grande sindaco della storia reggina, Italo Falcomatà

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