domenica 23 settembre 2012

L'equinozio al tempo di Persefone



C’è stato un tempo in cui per i calabresi, l’equinozio d’autunno – quest’anno il 22 settembre – aveva a che fare qualcosa con lei.

Era il tempo in cui Persefone – viva ancora oggi nei pinakes locridei – lasciava la madre Demetra e scendeva agli inferi per rimanere sei mesi nell’Ade prima di tornare sulla terra con l’equinozio di primavera. Segno di quell’inesausto ciclo vita-morte e di quel perenne mutare delle stagioni per cui, come dice l’Ecclesiaste, “c’è un tempo per nascere e un tempo per morire,/un tempo per piantare e un tempo per sradicare le piante”.
 
Alla vigilia di questo autunno carico di tensioni e inquietudini – in cui l’immediato presente e il prossimo futuro calabrese ( e non solo) non appaiono contenere molte sfumature di rosa e neppure i toni più chiari del grigio ma virano, piuttosto, verso il nero – è stata annunciata una nuova scoperta archeologica: non casuale, anzi frutto di accurate campagne di scavo.
 
Quanto vale questo mosaico dell' antica Kaulon– 25 mq che raffigurano un drago – è questione da lasciare agli esperti.
 
Ma che emozione questo continuo ritorno del nostro passato – fili preziosi di una bellezza ancora possibile, note di una musica lontana che, nonostante tutto, prova a farsi ascoltare. Quasi il pegno che la nostra storia, e con essa il nostro presente e il nostro futuro, non è finita.
 
 

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