domenica 7 ottobre 2012

Domenica d'ottobre


 
 
Chissà se il fascino di un melograno sgranato, di una margherita sfogliata, ha qualcosa a che fare con un rosario. O, meglio, se una preghiera di sistole e diastole – continua ripetizione del battito di ciglia che nasconde lacrime e dello schiudersi in sorriso delle labbra – è in qualche modo metafora di tutto ciò che è chicchi o petali.

Qualche schiocca di sorbe c’è e anche qualche kaki. Ma il mercatino dei contadini nella piazza della chiesa, affollato di gente che prova a portarsi a casa qualcosa di buono a prezzi convenienti, è sempre meno ricco. Conseguenza (anche) di un clima che sembra aver perso orientamento. Fa ancora caldo, troppo caldo. E se in città è gradevole un autunno quasi estivo, (e chi fa ancora il bagno a mare se ne rallegra), nelle campagne la terra soffre troppo la carenza d’acqua piovana.
 
 
 
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