mercoledì 19 dicembre 2012

Il meglio è passato, coraggio


 
Coraggio, il meglio è passato. Una delle fulminanti battute di Flaiano mi è ronzata in mente per giorni come riso amaro a suggello della breve fase in cui (con tutte le problematiche sociali, anche drammatiche, aperte e pur con gli inevitabili limiti ed gli altrettanti evidenti errori) il potere politico è tornato ad essere in Italia – ah, potenza delle parole quando esprimono il loro significato – servizio al Paese.

Ho cercato una possibile fuoriuscita allo sconcerto e allo sconforto nell’inversione della frase: Il meglio è passato, coraggio. Bisognerà mettersi comodi scarponi da viaggio e coprirsi adeguatamente il capo per affrontare pioggia, vento, grandine, fiumare in piena e ogni malutempo.  E provare a continuare, a ricominciare.

Col batticuore che dà ogni strada incerta, ogni bivio che non assicura se  porterà al baratro o alla luce.

(Ma ci sono momenti nella storia in cui l’unica possibilità di potersi continuare a guardare allo specchio senza sentirsi troppo male, è prendere la strada che si ritiene giusta. Costi quel che costi).

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