martedì 30 aprile 2013

La lezione di Martina Giangrande







“Lavoravo fino a ieri, mi sono licenziata per seguire mio padre. L'avevo già fatto per mia madre. Ora lo rifaccio per mio padre, come è giusto che sia. Tutti i progetti di vita che avevo fatto già dalla morte di mia madre si sono in un momento stravolti [...] Quindi si ricomincia: altri progetti, altri obiettivi e vedremo di portarli a termine sperando che tutto vada bene. Siamo rimasti solo io e lui. Ci ritenevamo un esercito sgangherato. Ora siamo mezzo esercito e ancora più sgangherato”.



La ventitreenne Martina Giangrande, la figlia del brigadiere più colpito nell’attentato a palazzo Chigi di domenica 28 aprile, da tre mesi  orfana di madre, ha la tempra di chi è cresciuto in fretta e può insegnare a tanti più grandi di lei. 

Figlia, ora, di tutti gli italiani decenti. Che le devono l'abbraccio di un affetto vero, capace di ascoltare la sua lezione.





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