lunedì 10 giugno 2013

Camus, il portiere, lo straniero e la Grazia






«Imparavo finalmente, nel cuore dell’inverno, che c’era in me un’invincibile estate». Leggo questa citazione ne Il portiere e lo straniero di Emanuele Santi.

Portiere e straniero è Albert Camus, cui appartiene anche la citazione.

So bene che Camus – maestro dell’esistenzialismo, di cui ricorre, quest’anno, il centenario della nascita, (autore splendido; a differenza, per me, del troppo nauseato Sartre) – sia stato convintamente ateo.

Ma trovo che in quella, come in tante altre sue frasi, ci sia la più perfetta definizione della Grazia.




ps tratto dal manoscritto (poi edito postumo) che Camus aveva con sé nell'incidente stradale che ne causò la morte (1960), è vedere il film del 2011 di Gianni Amelio, Il primo uomo. 

1 commento:

  1. Gli stati dell'anima sono così incommensurabili che nessuna religione può dirsene unica ed esclusiva depositaria. Sono qualcosa che va oltre ogni 'credo' e che, meglio di altri attributi, definisce l'essenza della condizione umana.
    La citazione che tu riporti, Maria, è splendida: icastica e carica di insegnamenti. Grazie.

    RispondiElimina