domenica 10 novembre 2013

Una frase, tra me e Camus




Ci conosciamo da sempre. Abbiamo la stessa età e lo stesso nome.
 
Si presenta e si firma Maria. E’ il suo nome, infatti, ma non è tutto il suo nome. Se si presentasse così in banca non le darebbero una lira, se lo facesse all’anagrafe le direbbero che non esiste.
Eppure l’hanno sempre chiamata così, in casa, a scuola, al lavoro. Magari, qualcuno, per vezzo, usando, talvolta, un diminutivo.

Spesso chi, come qualche medico sulle ricette, ha dovuto scrivere il suo primo nome, s’è confuso, scrivendo, magari, un termine di significato opposto: Addolorata.

Il suo primo nome, infatti, è Consolata. Quella precisazione iniziale della Madonna cui si riferisce il successivo Maria è quanto di più reggino ci possa essere. So che quando le capita, parla con piacere, della nostra protettrice luminosa e scura (quante Madonne scure e anche nere nel nostro Sud), della processione, della festa.

Ma Consolata le sembra troppo lungo e impegnativo, e poiché lo portavano persone che, quando lei ero piccola, erano già parecchie anziane e dolenti, le sa di vecchio e di dolente.

Maria le pare un nome breve, lieve, colloquiale, familiare. E, anche se si riferisce a persone già morte quando lei è nata, ci sente dentro la giovinezza che resiste agli anni: e non per nulla, anche se sa bene che non è quello il suo significato, le fa pensare al mare.

In fondo è proprio il significato che le rende impronunciabile il suo primo nome. «Se sei consolata – m’ha detto un giorno – è perché qualcuno t’ha asciugato le lacrime, ha accolto e medicato il tuo dolore. Ci dovresti sentire dentro un profumo di speranza e, invece, ti pesa quella promessa di bene che prevede e attraversa la sofferenza».

Chissà perché m’è tornata in mente ieri, questa storia. Faceva giusto cento anni dalla nascita di Camus, stavo leggendo quella tremenda-splendida frase: “L’Algeria mi fa male come i miei polmoni” e ho pensato: “Chissà se la Calabria fa male anche a lei”. Come la testa, la schiena, le gambe quando proprio mi fanno male.

 Pubblicato su Zoomsud con il titolo. Il Racconto: Il mio secondo nome è Maria http://www.zoomsud.it/index.php/commenti/59633-il-racconto-il-suo-secondo-nome-e-maria.html

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