domenica 30 marzo 2014

Fino a che età è opportuno insegnare ai ragazzini






Ho apprezzato molto Elsa Fornero. Sono convinta che non si possa andare in pensione troppo giovani e sono anche propensa a ritenere che problemi non risolti come quello degli esodati siano stati il frutto del combinato-disposto di ignoranze, incapacità, rigidità, approssimazioni e chi più ne ha più ne metta dell’alta burocrazia ministeriale.

Apprezzo anche – e molto – l’affermazione, di Stefania Giannini che, in polemica con la ministra Madia, ha dichiarato: “Non amo il collegamento tra chi va a casa e chi entra, un sistema sano non ha bisogno di mandare a casa gli anziani per far entrare i giovani. Per me è necessaria una alternanza costante”.

Ho, però, firmato la petizione Change.org. di Mila Spicola (la leggo sempre con interesse, anche nei casi in cui non sono d’accordo con lei) per il prepensionamento volontario dei docenti ultra sessantenni.

Sia perché, in generale – e fatta salva la libertà di scelta dei singoli – non mi pare il massimo che quasi settantenni stiano in classe con ragazzini di 10-13 anni.

Sia perché, sul piano strettamente personale, dopo aver consumato infinite energie in 30 anni di insegnamento in carcere (lavoro pesante, molto pesante), – stante la riforma Fornero, ho ancora davanti a me un numero di anni di lavoro da far fatica solo a pensarci.

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