mercoledì 16 aprile 2014

Un giorno da nespole






Oggi, è tornato l’inverno, col cielo cupo, la pioggia, il vento, la temperatura abbassata, un senso d’amaro nell’aria.
Ma, ieri, era una di quelle giornate d’azzurro pieno, con la luce del passaggio tra la primavera e l’estate, quelle che lasciano in bocca un sapore di liquore zuccherino e, nel respiro, come il battito dell’eternità.
Quello che danno alcuni alberi da frutto. I mandorli in fiore, per esempio. O i nespoli quando i frutti s’indorano:


Nel cortile, s’accumulano i noccioli di nespole.

La prima volta che li aveva notati, Nunzia s’era arrabbiata. E che caspita, non solo rubano in casa della gente, ma, almeno, se le portassero lontano: mangiarle proprio lì, che indelicatezza. Suo fratello l’aveva fatta ragionare: nessun ladro, solo uccelli che avevano beccato i frutti sulla pianta, fino a svuotarli al punto da far cadere a terra i noccioli.

Ora, lei guarda il nespolo e respira a pieni polmoni. Di frutti ne sono rimasti pochi, ma gli uccelli del cielo sono creature divine: hanno diritto, anche loro, al nutrimento. Raccoglierà quello che rimane, spellerà i frutti piano, li assaporerà con calma, sarà grata di poterle assaggiare ancora un’altra volta.

Com’è possibile, si chiede, che, volendo dar loro un destino triste, Verga abbia dato ai Malavoglia la casa del nespolo?

Tra le piante che rallegrano il cuore, il nespolo ha, tra le belle foglie, tanti sorrisi di sole. Carichi di storie e nuovi.

Ecco, finalmente, è davvero primavera.

Il nespolo della casa di Nunzia è stato pubblicato su Zoomsud: http://www.zoomsud.it/index.php/commenti/66887-il-nespolo-della-casa-di-nunzia.html

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