sabato 31 gennaio 2015

Il sabato di Mattarella e dell'Italia





Lascio ad altri le analisi politiche su chi ha vinto e chi ha perso (cose, entrambe, in realtà, molto chiare) e, soprattutto (cosa meno chiara al momento), sui nuovi sommovimenti che questo voto comporterà nel panorama dei partiti italiani.


Quanto a me, vorrei godermi questo sabato. Uggioso, piovoso e freddo, ma con ottime possibilità di applaudire di 12° Presidente della Repubblica italiana.


A me, la scelta di Mattarella piace. E anche molto.


Un po’, non lo nego, perché certi nomi (prima) in circolazione mi fanno venire l’orticaria.


Ma tanto – davvero tanto – perché l’idea di avere al Quirinale una persona per bene, che non cerca di piacere a tutti, che parla poco, ma quando lo fa parla chiaro, che ha dei principi solidi che affondano nella storia reale del paese (che è una storia migliore di quanto si pensi), che sa di Costituzione e di leggi, mi fa respirare meglio. 


C’è in questo sabato – e il sabato di per sé è giorno di attesa – un che di promessa: una ragione in meno di sentirsi “stanchi” d’essere italiani (cosa, che di per sé, dovrebbe poter essere vissuta come un privilegio).







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