venerdì 15 maggio 2015

Preghiera delle sere di maggio






«Santa Maria, donna del riposo, accorcia le nostri notti quando non riusciamo a dormire. Come è dura la notte senza sonno! (…) Mettiti accanto a noi quando, nonostante i sedativi, non ce la facciamo a chiudere occhio, e il letto più morbido diventa una tortura, e dalla strada i latrati del cane sembrano dar voce ai gemiti dell’universo. (…) Sorveglia il riposo di chi vive solo. Allunga nei vecchi i sipari del sonno, corti e leggeri come veli di melagrana. Tonifica il dormiveglia di chi sta in ospedale sotto un pianto di flebo. Rasserena l’inquietudine notturna di chi si rigira nel letto sotto un pianto di rimorsi. Acquieta l’ansia di chi non riposa perché teme il sopraggiungere del giorno. Rimbocca gli stracci di chi dorme sotto i ponti. E riscalda i cartoni con cui la notte i miserabili si riparano dal freddo dei marciapiedi.» Don Tonino Bello, Maria donna dei nostri giorni


Per molti anni, da ragazza, ho avuto sul mio letto una qualche riproduzione (a quel tempo non mi piaceva granché, adesso, se ne vedo qualcuna di simile, mi lascia un senso di dolcezza) della Madonnina del riposo di Roberto Ferruzzi (nella foto). 

L’ho scoperto da poco cercando, su internet, qualche riferimento ad un titolo che mi sembra tra i più dolci con cui invocare la Vergine, soprattutto quando il riposo ci è pena e fatica. Quando, ancora piccoli, già cresciuti e ormai anziani, tutti vorrebbero una madre che tutta la notte li tenga in braccio – che contenga il mare agitato delle nostre ansie, dei nostri rimorsi, del nostro dolore, l’oltre gonfia delle nostre paure.

Santa Maria del riposo, fai scorrere lente le ore di chi, quieto, abbandona al cuscino la stanchezza del giorno e alleggerisci il tempo di chi, da solo o in un letto condiviso, squieto, veglia in solitudine. Non abbandonare chi può contare solo su di te nell’ansiosa solitudine della notte.

Placa le inquietudini del presente e il dolore temuto dell’indomani. Pacifica nel sonno i fantasmi nutriti dal buio che strangola la fiducia di giorni nuovi. Acquieta il respiro di chi al buio si sente soffocare dai nodi che si stringono in gola e sul cuore.

Non abbandonarci, soli, nei piccoli orti d’ulivo di troppe notti, Santa Maria, donna del riposo.

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