domenica 28 febbraio 2016

Il 14 marzo presentazione-reading di Le parole felici-Esercizi d'immaginazione a Nisida





Lunedì 14 marzo, alle 16.30, presso il Centro Europeo di Studi, ci sarà la prima Presentazione – Reading dell’ultimo volume, il settimo, nato all’interno del Laboratorio di Scrittura dell’Istituto Penale Minorile napoletano.

Le parole felici – Esercizi di immaginazione a Nisida è pubblicato dalle edizioni Guida, grazie anche al contributo delle vendite del precedente volume (Fuori – Racconti per ragazzi che escono da Nisida) e al ricavato del Premio Siani ottenuto dall’ancora precedente volume (Parole come Pane. La Sintassi di Nisida) entrambi editi da Caracò.

La prefazione è di Conchita Sannino e il disegno di copertina di Rosaria Battiloro.

Il metodo utilizzato è lo stesso dei sei precedenti volumi di racconti nisidiani. Dieci autori napoletani – Viola Ardone, Riccardo Brun, Daniela de Crescenzo, Maurizio de Giovanni, Mario Gelardi, Antonella Ossorio, Valeria Parrella, Carmen Pellegrino, Patrizia Rinaldi, Massimiliano Virgilio – del tutto gratuitamente, hanno lavorato, in classe, con i ragazzi e le ragazze di Nisida rielaborandone gli scritti in altrettanti racconti.

A differenza degli altri volumi, questa volta, pur seguendo il filo dei generi letterari, il tema non è stato prefissato, in maniera che il lavoro sulla fantasia potesse svolgersi quanto più liberamente possibile.

Alla scommessa di sempre – proporre ai ragazzi uno spazio in cui trovare il gusto e il senso del raccontare-raccontarsi – se n’è aggiunta un’altra quanto mai difficile: invitarli a percorre un mondo, quello della fantasia, che gli è (generalmente) ben poco familiare.

Come ogni libro una volta stampato, anche questo, dal 14 marzo, apparterrà principalmente ai suoi lettori. Che, naturalmente, ci auguriamo numerosi. Di sicuro, non mancheranno gli stessi ragazzi e ragazze di Nisida che continueranno ad appropriarsi delle fantasie loro e dei loro compagni grazie soprattutto alla costante rilettura dei testi proposta nell’ambito delle attività del Laboratorio teatrale guidato da Veria Ponticiello.

Come curatrice del laboratorio di scrittura e del libro, a me rimarrà in custodia, come per ognuno di questi volumi, un prezioso patrimonio di parole e di silenzi. Questa volta il massimo di parole, davvero un fiume in piena, l’abbiamo vissuto durante un incontro con Mario Gelardi, quando, volendo costruire un racconto d’amore, le ragazze hanno iniziato a raccontare le loro esperienze con accenti particolarmente appassionati e sinceri. Il silenzio più denso, colmo di attenzione e stupore, è stato quello che per alcuni minuti ha riempito l’aula Dinacci, isolandola dal resto del mondo, durante un incontro con Valeria Parrella. Come esempio di lettere che mettano al centro più l’interlocutore che il mittente, l’autrice aveva iniziato a leggere – tra l’insofferente rumoreggiare dei ragazzi – qualche brano tratto dalle lettere dal carcere di Gramsci (sconosciuto ai ragazzi, ma da loro subito sbeffeggiato, come spesso capita, a prescindere). Al secondo rigo nove su dieci si sono azzittiti, dal terzo in poi, c’erano solo occhi stupefatti, concentrati alla voce che leggeva e, nello stesso, attraversati da emozioni profonde, in qualche modo familiari eppure solo in quegli istanti riconosciute.

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