mercoledì 19 ottobre 2016

Voterò Sì al Referendm costituzionale








Voterò Sì al Referendum di dicembre.

La riforma perfetta della Costituzione si potrebbe  avere (penso) solo con una sorta di Costituente- Conclave, con qualche decina, non più di cento, super specialisti, tutti slegati da specifici interessi di parte, dediti al bene comune e dotati di capacità visionarie su ciò che davvero sarà appropriato tra una decina d’anni (visto che non stiamo parlando di principi fondamentali sempre validi, ma di organizzazione delle forme dello Stato, sempre transeunti).

Ipotesi, questa, non solo del tutto irrealistica nelle sue effettive possibilità, ma anche, presumibilmente, sbagliata in sé: non è detto, infatti, che un tale consesso di saggi produrrebbe una norma perfetta: magari partorirebbe una meravigliosa formula astratta, che cadrebbe alla prima prova della realtà.

Le leggi, insomma, anche quelle di riforma costituzionale, si fanno in momenti storici precisi, con le persone a disposizione, nelle condizioni esistenti di rapporti tra partiti, evoluzione (o involuzione) del pensiero, rapporti socio-economico-culturali esistenti ecc.ecc.

La riforma sottoposta al voto popolare non è la migliore delle riforme possibili. Ma è la riforma che è stato possibile produrre oggi. Se la si conferma col voto popolare, probabilmente, tra qualche anno, andrà assestata. Se non sarà confermata, almeno per un altro trentennio, resteremo in una situazione che, da decenni, tutti o quasi denunciano come bloccante per il paese.

Non voterò a favore di Renzi e/o di chi è favorevole alla riforma. Né voterò contro chi è anti Renzi e/o a favore del no. Voterò Sì, semplicemente, perché ritengo che sia giusto che io faccia così.

Lo farò con molti dubbi, ma in coscienza.

L’attuale campagna elettorale sta facendo traboccare il peggio del paese.

Un dibattito, che non è scambio dialettico di idee, ma una contrapposizione violenta, livorosa, come se qualunque posizione contraria alla propria fosse necessariamente dettata da chissà quali loschi interessi: che non tiene conto del fatto che, comunque vada il 4 dicembre, il 5 ci sveglieremo tutti in questo paese.

Paese che ha problemi enormi, che andrebbero affrontati più con raziocinio e competenza che con urla, invettive, e demonizzazioni contrapposte. Consapevoli del fatto che non ne usciamo con una sorta di costante sceneggiata di Guelfi e Ghibellini  in salsa dagli all’untore.

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