martedì 18 luglio 2017

Le anfore di Occhio







Non so è un ricordo vero o un’invenzione della mia memoria.
Nella mia mente il termine dialettale si spantana – letteralmente si allarga, esce dai margini – si lega al termine cuore: mi si spantana il cuore. Il che potrebbe succedere anche per l’eccesso di dolore, ma, nel mio ricordo, è legato solo alla gioia che trabocca.

L’espressione mi è tornata in mente al MaRC.


Dove il cuore batte per il più piccolo reperto, si riempie di gioia per i pinakes e si spantana per due anfore: che non sono né più belle, né più grandi, né più qualunque cosa di altre, ma hanno un particolare: sono state rinvenute a poca distanza da dove sono nata e da dove sono cresciuta.

Parlano di un’antica capacità di creare bellezza che, nonostante il troppo non bello che l’ultimo mezzo secolo ha stratificato, continua ad affiorare qui e là.

Un filo sottile di speranza. Solido e dolce come un pugno di mandorle ‘nturrate regalate con amore.

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