domenica 10 settembre 2017

La luce del Medioevo

Castello di Sant'Aniceto


«Propongo spesso ai miei studenti questo esperimento. Immaginate, dico, un amico che vi racconta la sua giornata. E dunque, si è svegliato, si è infilato la camicia e si è abbottonato i pantaloni, ed è uscito perché aveva molti affari da sbrigare. È andato agli uffici del comune per una pratica, è passato in banca a depositare dei soldi, è andato all’università a seguire una lezione; tornando a casa, è entrato, si è confessato e ha sentito la messa. A casa si è seduto a tavola, ha mangiato due fette di salame e un piatto di ravioli, poi ha preso un libro, ha inforcato gli occhiali e si è messo a sfogliarlo; è entrato suo fratello e gli ha proposto una partita a scacchi, poi sono arrivati altri amici e hanno giocato a carte. (…) Se io raccontassi questa giornata a un uomo dell’antichità, poniamo a Giulio Cesare, non capirebbe una sola parola. Un uomo dell’antichità non sa cosa sono la camicia e i bottoni, non sa cosa sono il comune, la banca, l’università, non sa cosa sono la chiesa, il preste, la confessione e la messa, non sa sedersi a tavola, non conosce il salame e i ravioli, non sa cosa sono gli occhiali e non ha neanche mai maneggiato e quello strano oggetto che è un libro, e, finalmente, non ha mai sentito parlare degli scacchi e delle carte. Ma se lei racconta la stessa, identica giornata a un uomo del Medioevo, diciamo del tempo di dante, be’, quell’uomo capisce perfettamente tutto» 
Alessandro Barbero

Di fronte ad alcuni orrori della realtà contemporanea, capita spesso di leggere che “siamo in un nuovo Medioevo”, ripetendo il cliché di buia per un’epoca (tutta un’epoca, senza differenziare l’alto e basso Medioevo) i cui limiti e problemi non tolgono la luminosità di invenzioni, grandi e piccole, che ne fanno un tempo affascinante dell’umana avventura sulla terra.

Che il termine medioevale, venga utilizzato (storici esclusi) sempre negativamente, mi sembra così assurdo, così fuori luogo. 

Con questo criterio di valutazione, il Novecento, con Hitler, Stalin, i lager, due guerre mondiali, i gulag russi e cinesi, le stragi nell’ex Jugoslavia, i Khmer rossi ecc. ecc. dovrebbe essere l’impronunciabile nome del Male Assoluto.

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