mercoledì 29 novembre 2017

La frontiera di Alessandro Leogrande




Alessandro Leogrande con Gioacchino Criaco alla Feltrinelli di Napoli, 6 luglio 2017

Ho cominciato a leggere La frontiera di Alessandro Leogrande il giorno in cui è stata annunciata la sua morte. 

La frontiera è un libro quasi intollerabile su quella linea sottile che separa ed unisce il mondo nostro, quello libero, democratico, ricco, e quello dei vari Sud del mondo, illiberali, antidemocratici, poveri, da cui partono le migliaia di persone per approdare, quando non muoiono in mare, da noi. 

Racconta il dolore illimitato che percorre il mondo, senza che noi ne abbiamo sufficiente attenzione, consapevolezza e cura (chi di noi ricorda, per esempio, che l’Eritrea, da cui provengono così tanti immigrati, è stata una nostra colonia?)

Leogrande racconta storie terribili nella loro nudità. Con parole precise e miti.

Il suo è un libro che fa star male. 

E che andrebbe letto per aprire gli occhi su realtà che troppo spesso scivolano davanti ai nostri occhi: un distacco, un’indifferenza, un’ignoranza su cui il futuro non ci assolverà.

Nessun commento:

Posta un commento