lunedì 30 aprile 2018

Felice di chiamarmi Giovanni






Posseggo due contatti social.

Nel vecchio mi conoscono come Gianni. Nell’attuale come Giovanni.

Quello vecchio l’ho disattivato con tante incertezze, il giorno in cui sono uscito nel novembre del 2016.

Era pieno di ricordi, c’era la mia storia, i miei amici, la mia vita. 

Dopo qualche tempo decisi di riscrivermi con un altro account con la premessa che avrebbe dovuto essere del tutto diverso dal precedente, ebbene mi ritrovai senza amici senza cose da condividere o da fare con qualcuno, di solitudine si può soffrire tanto.

Ma solo oggi ho capito, che non avevo deciso di cambiare solo un semplice account avevo deciso di cambiare la mia vita. 

Ogni tanto faccio un salto in quello precedente, in quello di Gianni, non so come definire quello che provo nel momento in cui accedo al passato, forse è nostalgia, forse curiosità o forse è solo voglia di ricordare e rammentare quello che ero. 

A volte mi sembra così strano che io possa aver detto o fatto qualcosa, che alla fine finisco sempre per non crederci del tutto, ma forse è solo la mia mente che usa come meccanismo di difesa il dissociare il vecchio me dal presente.

Fatto sta che io ho vissuto due vite, sono due persone, ma oggi sono felice di chiamarmi Giovanni.


Pubblico, con il suo consenso, questa bellissima testimonianza di Giovanni. Leggendo, si possono accavallare tanti riferimenti, cominciando dal divertente “L’importanza di chiamarsi Ernesto” di Oscar Wilde. Ma, quello che conta, è la semplice, enorme verità che contiene: niente è più bello che riuscire, nella vita, a chiamarsi col proprio nome: quello vero.

venerdì 27 aprile 2018

Giallo primavera





 
Il silenzio dell’isola all’alba
ha la stessa sacralità del silenzio
d’una quieta cappella solitaria.

Respiro il giallo della primavera
e il cuore, per qualche istante,
è uno: guarito, colmo, indiviso.

domenica 22 aprile 2018

Buon viaggio a "L'ultima prova"









Da domenica 22 aprile, con la presentazione a Nisida – in una grande Festa di primavera che coinvolge anche i Laboratori di Ceramica, Pasticceria, Teatro – il nostro nuovo libro L’ultima prova (Il romanzo di Nisida) comincia il suo viaggio.



Conosciamo qualche tappa del suo cammino – la prossima presentazione avverrà a San Domenico domenica 27 maggio alle 18, nell’ambito di Napoli Città Libro – ma ignoriamo quale sarà il suo destino: quanti lo leggeranno? Quanti lo apprezzeranno? Quanti vi troveranno spunti di riflessione e/o di dibattito?

Comunque vada, a me resterà l’esperienza unica d’aver coordinato un gruppo di scrittori in una sfida che, penso, non abbia uguali al mondo: lo sforzo di restituire, attraverso la mediazione letteraria, come se fossero un unico autore, pensieri, emozioni, suggestioni di ragazze/i in carcere filtrate in anni di Laboratorio di Scrittura.

Ma, soprattutto, mi resteranno, delle ragazze e dei ragazzi che hanno, in questi mesi, dato un grande contributo agli scrittori, certi sguardi, certe frasi, certi attimi di verità che hanno acceso anche mattine grigie. 

E, ancor di più, mi resteranno le ore di preparazione del Reading. Come ha osservato Veria Ponticiello, la maestra di teatro, era da tempo che non sentivamo un tale brivido di vita in chi si preparava a raccontare, oggi, un libro che, evidentemente, sente anche suo.